
L’auto va, trainata da Cina e Usa Europa stabile, Russia in ripresa
ECCO TUTTI I NUMERI DEL MERCATO MONDIALE DELLE QUATTRO RUOTE IL BILANCIO DELL’ANNO E LE PREVISIONI PER IL 2017 TRA SORPRESE E CONFERME
Roma - Sarà ancora un anno di crescita per il mondo dell’automobile il 2017 o si fermerà? Seppur i pareri siano abbastanza discordi, il dato comune è che comunque sarà lieve, sia essa una crescita o una decrescita. Su tutto aleggia lo spettro del prezzo del petrolio, che le tensioni geopolitiche portano a variazioni improvvise (e ingiustificate) che spesso rendono le strategie industriali delle case costruttrici – decise anni prima – del tutto inadeguate al momento.
Il 2016 doveva essere l’anno dell’elettrico e dell’ibrido e invece i veicoli a batteria sono rimasti sui piazzali dei concessionari di tutto il mondo, mentre ad andare a ruba sono stati Suv e crossover di qualunque prezzo e taglia. Infine, alle incertezze che possono spingere i mercati verso il basso si contrappongono anche le speranze che le crisi non siano infinite, così la Russia a fine 2016 ha messo a segno i primi segnali di crescita dopo aver dimezzato il mercato per la seconda volta in poco più di un decennio.
Anche il Brasile, faro e mercato di riferimento di tutta l’America Latina, dovrebbe almeno non perdere più nel 2017 e magari recuperare persino qualcosa. «Prevediamo che il 2017 sarà un anno discreto per i costruttori a livello globale», sostiene Arndt Ellinghorst, analista di Evercore ISI. Le sue aspettative sono di volumi stabili negli Stati Uniti, in Europa e in Cina e una certa ripresa, da livelli molto bassi, in paesi emergenti quali Russia, India e Brasile. Cosa significherà questo 2017 a livello di numeri? Le vendite globali dovrebbero crescere del 2% a 84,6 milioni, un aumento di poco più di 1,5 milioni di pezzi sul risultato 2015, stima Evercore.
Tra le macroregioni, l’Asia-Pacifico dovrebbe sfiorare i 42 milioni (+2,5%) coprendo la metà del totale, con la Cina che contribuirebbe con 29 milioni (+2%). Crescita per gli Stati Uniti contenuta in una forbice tra l’1 e l’1,7% per l’incertezza sulle decisioni che assumerà Trump in tema di politica fiscale e commerciale. In Europa Jato Dynamics stima solo stabilità perché la Brexit potrebbe fare scendere dell’8% il mercato britannico; in Germania e Francia l’incertezza legata alle elezioni politiche frena la previsione di crescita rispettivamente +0,5% e 2%, solo l’Italia potrebbe fare meglio con un 4%. Tra i mercati emergenti, la Russia metterebbe a segno un recupero del 5% e il Brasile del 2%. Queste le prospettive per il futuro, mentre il 2016 appena concluso ha registrato il record storico per due mercati: la Cina cresciuta dell’8% a 28,5 milioni e gli Stati Uniti con un piccolo passo avanti, 56.000 auto in più (+0,3%) per toccare 17,54 milioni. L’Europa e cresciuta del 5% sfiorando i 15 milioni, trainata dagli aumenti a doppia cifra di Italia (15,8%) e Spagna (10,9%), quindi staccate Francia (5,1%), Germania (4,5%) e Regno Unito (2,2%).
La Toyota dovrebbe aver perso lo scettro di costruttore numero uno nel 2016 visto che i ricercatori di IHS Automotive che stimano un vantaggio del gruppo Volkswagen di 330 mila unità, ovvero quasi 9,9 milioni dei tedeschi contro poco più di 9,5 dei giapponesi. E nel 2018 la Toyota potrebbe anche essere sorpassata dall’alleanza Renault-Nissan cui si è aggiunta Mitsubishi. La riconquista di Mercedes della leadership tra i marchi premium è l’altra grande sorpresa del 2016: Stoccarda aveva perso lo scettro nel 2005 a favore della Bmw. Il ri-sorpasso è avvenuto l’anno scorso e il distacco finale tra le due marche dovrebbe essere stato di appena 50.000 vetture, 2 milioni contro 1,95, stima IHS.